Design Diaries, Capitolo 14: Merchandising at Home
A New York, stiamo proseguendo più a fondo nel nostro periodo di blocco e sto notando che certi comportamenti stanno diventando la nostra nuova norma. Mio marito ed io abbiamo creato i nostri spazi di lavoro e lo slancio quotidiano delle collaborazioni video, del lavoro da solista e delle chiamate in conferenza è diventato una routine.
Quello che sto realizzando rapidamente è ciò che mi manca di più sono i campioni di materiale fisico. Desidero ardentemente la sensazione di campioni di tessuto e anelli di macchie di legno, la fresca lucentezza dei campioni di piastrelle e il calore di una pila di tappeti. Mi manca la capacità di vedere come cambia ogni variazione nella pittura o nel rivestimento murale alla luce del giorno. Ritratta sullo schermo, l'immagine piatta attutisce l'impatto e, senza toccarli, la mia mente può solo immaginare l'effetto completo.
Per mitigare questo vuoto, ora mi sono occupato di tessuti e trame di abiti e sagome dei nostri mobili a casa. I cuscini vengono avvolti con maglioni, i tappeti vengono spostati dalle altre stanze al mio spazio di lavoro, i tendaggi vengono spostati per consentire la luce e i mobili vengono costantemente riorganizzati. Mentre condivido lo schermo durante le sessioni video, guardo la mia casa riflessa nella riunione in corso. In questo mondo di specchi sullo schermo, scivolo nella modalità di progettazione del progetto, setacciando le distanze di passaggio proposte, i raggruppamenti di mobili, i saldi dei tessuti e le disposizioni di merchandising. La lana ruvida di quel maglione o la seta liscia del drappo forniranno abbastanza comfort e pulibilità? Qual è il giusto mix di metallo grezzo e legno liscio che potrei adattare da quelle librerie per mostrare al meglio il prodotto? Quante cornici o accessori su uno scaffale rispetto a quelle pile verticali di libri? Ogni piccola lezione imparata mi riporta a concentrarmi sul progetto e mi dà un innato senso di felicità sapendo che l'ispirazione è arrivata dalla casa che ho creato con mio marito.
La stessa passione che mi spinge allo storytelling nel merchandising si è estesa a tutta la casa. Mi ritrovo a creare vignette di questi nuovi materiali ed elementi in vari luoghi, dall'armadio della dispensa alla lavanderia, e ora sia attraverso gli armadi di me stesso che ora quelli di mio marito. Anche se inizialmente perplesso, ha accettato con garbo che rimetterò costantemente in vendita ogni binario, cassetto e scaffale su base settimanale. Questo outlet serve a sfidare me stesso a creare un messaggio positivo che posso tradurre in progetti: dalle tecniche di piegatura, alla colorazione, all 'annodatura delle cinture, mi sforzo di rendere le nostre collezioni esattamente come un perfetto assortimento di prodotti.
Ogni primavera, quando presento una carrellata di nuovi spazi commerciali dinamici in tutta la città per le principali fiere, ho notato costantemente gli spazi di vendita al dettaglio guidati dall'esperienza che mescolano ospitalità ed elementi residenziali. Questi rivenditori stanno portando avanti il business e sebbene molti siano nativi digitali che si ramificano nello spazio fisico, alcuni non lo sono. La caratteristica comune di entrambi i gruppi è che ognuno di loro cerca di creare esperienze potenti che celebrano il coinvolgimento del cliente in ambienti confortevoli e propositivi. Mi trovo a riflettere lo stesso messaggio in tutta la mia casa, con ogni elemento decorativo sistemato e ben illuminato, con una storia da romanzare e vendere, e poi incartata, confezionata e portata a casa da un cliente completamente estasiato.
Penso che stia funzionando. Quando apre le ante dell'armadio, mio marito osserva costantemente qualche elemento del suo guardaroba come se avesse scoperto qualcosa di nuovo. Il venditore dentro di me sorride mentre gli racconto la storia di dove eravamo quando abbiamo acquistato quel particolare pezzo per la prima volta e poi gli chiedo: "Ti piacerebbe provarlo? Penso che potrebbe essere disponibile nella tua taglia. "
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